L’Ente Parco Naturale dei Monti Aurunci, in collaborazione con Ostello Ossigeno, ha organizzato un evento all’insegna della natura e dello sport: “Avventura Outdoor”, una giornata dedicata all’esplorazione del territorio, tra percorsi di trekking ed escursioni in mountain bike.
L’evento, organizzato nell’ambito della rassegna “Estate #Viviparchidelazio” promossa dalla Regione Lazio, si terrà domenica 15 settembre 2024 presso l’Ostello Ossigeno, situato in Località San Nicola a Itri. Sarà un’occasione per immergersi nella natura del Parco Naturale dei Monti Aurunci, affrontando sentieri suggestivi insieme a guide esperte.
Percorsi disponibili:
“Piana dei Pozzi” – Visita guidata adatta a tutti
Partenza: Ostello Ossigeno Itri, ore 9:30
Durata: Circa 2 ore e 30
Guida: Andrea Patriarca, Guida Ambientale Escursionistica
“Sant’Arcangelo” – Escursione guidata in MTB
Partenza: Fondi, Via Francesco Evangelista (presso gli ex locali del commissariato di Polizia), ore 8:30
Durata: Circa 3 ore
Difficoltà: Media
A cura di: MTB Cicli Conte Fans Bike, in collaborazione con il CSI (Centro Sportivo Italiano)
“Anello di Campello” – Escursione guidata in MTB
Partenza: Ostello Ossigeno Itri, ore 9:00
Durata: Circa 3 ore
Difficoltà: Media
A cura di: MTB PICO
Possibilità di noleggio gratuito di e-bike (disponibilità limitata)
Al termine delle attività, sarà offerta una degustazione di prodotti tipici presso l’Ostello Ossigeno e vi sarà la possibilità di ristoro. Inoltre, per tutti i partecipanti, è prevista l’estrazione di 30 biglietti per accedere al parco avventura del Woodpark – Parco Avventura dei Monti Aurunci.
Il Parco Naturale dei Monti Aurunci, in collaborazione con il Gruppo Grotte Castelli Romani e la Sezione CAI di Esperia FR hanno organizzato nell’ambito della rassegna “Estate 2024, Vivi i parchi del Lazio” un evento dedicato alla scoperta del patrimonio sotterraneo dei Monti Aurunci. Il 7 e 8 settembre 2024, appassionati e curiosi potranno partecipare a una serie di attività che mettono in luce la ricchezza e la storia del carsismo e delle grotte della regione.
L’evento si aprirà sabato 7 settembre con una conferenza pubblica presso il Museo del Carsismo di Palazzo Spinelli a Esperia FR. A partire dalle 16:30, diversi esperti del settore interverranno per condividere le loro ricerche e conoscenze sui Monti Aurunci.
Dopo i saluti del commissario Fiorello Casale e del Direttore Giorgio De Marchis, Andrea Cesaretti illustrerà 80 anni di esplorazioni speleologiche, mentre Simone Galli guiderà gli intervenuti alla scoperta dei misteri nascosti all’interno delle grotte. Altri interventi tratteranno la toponomastica speleologica, gli endemismi cavernicoli e l’uso cultuale delle grotte nella protostoria.
La giornata di domenica 8 settembre sarà dedicata a un’escursione guidata sull’altopiano carsico di Guado del Faggeto. I partecipanti si raduneranno alle 08:30 presso il Bar del Corso a Esperia Inferiore per poi partire alla scoperta degli ingressi delle grotte. L’escursione è aperta a tutti, ma si raccomanda un equipaggiamento adeguato: scarpe da trekking, zaino, k-way, pranzo al sacco e almeno 1,5 litri d’acqua.
L’evento è gratuito e aperto al pubblico, ma la prenotazione è consigliata.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni, contattare il Gruppo Grotte Castelli Romani al numero 370 3693167 o la Sezione CAI di Esperia al 338 4621337, oppure scrivere a speleo.ggcr@gmail.com
Contatti:
Gruppo Grotte Castelli Romani e-mail: speleo.ggcr@gmail.com Telefono: 370 3693167
Unisciti al Servizio Civile Universale nel Parco Naturale dei Monti Aurunci: disponibili 10 posti per giovani volontari tra i 18 e i 28 anni!
Il Parco Naturale dei Monti Aurunci offre una straordinaria opportunità per i giovani tra i 18 e i 28 anni che desiderano diventare operatori volontari di Servizio Civile Universale.
Nell’ambito del bando per la selezione di 6.478 operatori volontari, sono disponibili 10 posizioni presso le nostre sedi:
Campodimele: 1 volontario Monumento Naturale Settecannelle, Fondi: 2 volontari Bottega del Vivaio del Parco, Itri: 2 volontari Ufficio comunicazione Vivaio del Parco, Itri: 2 volontari Centro De Santis, Maranola (Formia): 2 volontari
I progetti, che si realizzeranno tra il 2024 e il 2025, hanno una durata di 12 mesi, con un impegno settimanale di 25 ore o un monte ore annuo di 1.145 ore. I settori di intervento includono il servizio civile digitale, ambientale e altre aree di grande impatto sociale, tra cui il Giubileo della Chiesa cattolica.
Gli interessati dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) entro e non oltre le ore 14.00 del 26 settembre 2024. La piattaforma è accessibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo: https://domandaonline.serviziocivile.it.
Alla scoperta della Linea Gustav: trekking ecostorico sui Monti Aurunci per commemorare l’80° anniversario della Seconda Guerra Mondiale.
In occasione dell’80° anniversario della Linea Gustav, il Parco Naturale dei Monti Aurunci, in collaborazione con l’associazione LineaGustav di Cassino, è lieto di presentare un evento speciale nell’ambito della rassegna Estate2024 #viviparchiedelazio: “Sulla Via della Memoria”, un ciclo di trekking ecostorico che si terrà il 25 agosto, il 7 e il 29 settembre 2024.
Questo evento rappresenta un’occasione unica per tutti gli amanti della natura e della storia di scoprire, o riscoprire, i luoghi che furono teatro di importanti battaglie durante la Seconda Guerra Mondiale, lungo la storica Linea Gustav. Accompagnati da esperti, i partecipanti potranno immergersi in un viaggio attraverso i Monti Aurunci, ripercorrendo i sentieri che videro i sacrifici e il coraggio di chi lottò per la libertà.
Programma degli eventi:
25 agosto 2024 – Campodimele: “L’imboscata di Valle Piana”
Ritrovo alle ore 09:00 presso l’area pic-nic Pineta di Campello, loc. San Nicola – Itri.
07 settembre 2024 – Cassino: “La Battaglia di Montecassino”
Ritrovo alle ore 09:00 presso il parcheggio del Cimitero Militare Polacco di Montecassino – Cassino.
29 settembre 2024 – Pico: “Il Corpo di Spedizione Francese sulla Linea Senger”
Ritrovo alle ore 09:00 presso l’area pic-nic Fossa Rotonda – Pico.
Dettagli organizzativi:
L’evento è gratuito, ma è richiesta la prenotazione obbligatoria. Si consiglia ai partecipanti di indossare abbigliamento tecnico adatto per escursioni in media montagna, di portare uno zaino con pranzo al sacco, k-way e almeno 1,5 litri di acqua.
Prenotazioni:
Per partecipare, è possibile contattare il numero 349 0634196 o inviare una e-mail a info@gustavline.it.
Non perdete l’opportunità di vivere un’esperienza straordinaria dove natura e storia si intrecciano, riscoprendo insieme il nostro patrimonio culturale in un contesto naturale mozzafiato.
In occasione delle indagini di campo svolte nei primi mesi del 2023 relative alla verifica della presenza dell’Aquila Reale, il giorno 7 Febbraio sono stati avvistati tre individui distinti di Aquila Reale.
L’analisi successiva ha identificato i tre esemplari in un probabile adulto, un subadulto e un giovane immaturo.
La composizione avvistata induce a proseguire nelle azioni di avvistamento al fine di accertare una possibile nidificazione sui Monti Aurunci.
Il progetto di monitoraggio dell’Aquila Reale è il frutto della sinergia tra l’Ente Parco, Ufficio Biodiversità-Ricerca Scientifica e Guardiaparco, e l’associazione Ornitologica Altura che ha curato l’organizzazione e coordinato l’attività di campo grazie anche all’ausilio del personale del parco dei Monti Simbruini e dell’associazione Wolf Aurunci, che hanno costantemente monitorato le sette stazioni di avvistamento.
iL 21 Novembre 2022 si è tenuta la piantumazione di nuovi alberi presso le scuole dell’infanzia di Castellone, Rialto, Cassio e Vindicio, dell’ IC Dante Alighieri – Formia Ventotene
Copyright Ministero della Cultura. Concessione di Scavo n.811 del 20/06/2022
Nel corso degli ultimi mesi l’équipe del Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi dell’Università di Siena, guidata dal Prof. Franco Cambi, ha attivato nell’area diverse attività di ricerca legate ai paesaggi della regione dei Monti Aurunci. Si tratta di attività diverse e complementari tra loro che puntano a gettare le basi per un progetto più ampio. L’idea che inizia a prospettarsi nelle menti dei ricercatori vuole essere in grado di coinvolgere su più livelli le componenti scientifiche, istituzionali e civiche del territorio e non solo, a partire dal Parco Naturale dei Monti Aurunci e dal Comune di Campodimele, con i quali si sono instaurati da subito proficui rapporti di collaborazione, espressi formalmente anche in forma di convenzione tra gli enti.
Primo risultato di questa collaborazione è stato l’avvio delle ricerche archeologiche nel sito di S. Andrea, situato tra i Comuni di Campodimele e Itri. Le indagini, fortemente volute e sostenute dal Parco e dal Comune di Campodimele, hanno permesso di iniziare a far luce sulle ultime fasi di un insediamento altomedievale d’altura, nel quale la presenza di materiali più antichi lascia presagire fasi di frequentazione precedente, probabilmente da ricollegare all’importante ruolo che questo insediamento doveva avere per il controllo del passo di S. Nicola e della viabilità interna ai Monti Aurunci che ancora oggi collega la Valle del Liri con il Lazio meridionale costiero.
Con l’avvio di queste iniziative l’interesse per la regione e per il suo potenziale scientifico è tornato a crescere. Al gruppo senese si è subito affiancato il team di ricerca del Prof. Massimiliano Di Fazio dell’Università di Pavia, interessato a tematiche storiche legate alle fasi precedenti alla romanizzazione della regione. Anche questa collaborazione ha dato vita ad attività di ricerca sul campo, svoltesi nel mese di ottobre sui siti di Pianara a Fondi e di S. Cristoforo a Itri, in un’ottica di collaborazione totale tra studiosi con l’obiettivo condiviso di gettare nuova luce sulla storia della regione.
Lo spirito con cui le due équipe,composte da ricercatori (Edoardo Vanni, archeologo e Presidente di Archeologia Diffusa), giovani studiosi (Elena Marazzi, dottoranda Università di Pavia; Federico Saccoccio, dottorando Università di Pisa) e studenti dei due atenei, si affacciano sul panorama del Lazio meridionale costiero è ispirato ad alcuni capisaldi fondamentali. Innanzitutto, una solida tradizione di ricerca storico-archeologica, da sempre svolta in tutta Italia con metodo, basi teoriche scrupolose e ferrea cultura stratigrafica e del contesto – necessari per aprire la strada a interessanti prospettive di valorizzazione.
In un’ottica di ampio respiro, è importante una visione d’insieme che punti alla progettualità e alla continuità delle pratiche di ricerca, da condividere con gli attori presenti sul territorio. La ricerca archeologica non è solamente un esercizio accademico bensì una pratica legata strettamente al progresso delle comunità e dei territori coinvolti.
“Come ormai dimostrato ampiamente” aggiunge il Dott. Edoardo Vanni“ la sinergia tra enti di ricerca, istituzioni locali e cittadinanza, contribuisce in maniera significativa alla costruzione condivisa del patrimonio culturale e materiale, incrementando la consapevolezza del suo valore ed attivando modalità creative per la sua conservazione e valorizzazione nel presente”.
Non solo enti, ma anche cittadinanza: il percorso dell’archeologia parte dalla ricerca con presupposti scientifici saldi per poi interfacciarsi immancabilmente con i cittadini e le loro espressioni civiche. Conoscere, disseminare, coinvolgere sono le parole chiave di un processo (l’impostazione di ricerche di ampio respiro) che non può prescindere dalla collaborazione proficua con le comunità. Ma tutto questo parte, necessariamente, dalla ricerca scientifica correttamente impostata e svolta.
Lo sguardo all’attualità ha sempre guidato il lavoro del Prof. Franco Cambi, da anni membro della Società dei Territorialisti e impegnato nella promozione dei paesaggi storici come strumento interpretativo del presente. In un momento storico tanto complesso come quello attuale, occuparsi del passato risulta quanto mai vitale per la resilienza delle comunità di oggi.
“ La proficua collaborazione con i ricercatori dell’Università di Siena sta portando alla luce interessanti scoperte archeologiche nel parco precisamente nei pressi del valico di San Nicola. Le attività che abbiamo fortemente sostenuto – dichiara il direttore Giorgio De Marchis – sono nella fase iniziale e ci auguriamo possano proseguire con maggior vigore nei prossimi anni. -Il progetto sul quale siamo impegnati si basa sulla necessità di affiancare le scoperte archeologiche al nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico che il parco conosce”
La fine di questa prima stagione di ricerca nella regione necessita di uno spazio in cui si racconti e si apra alle comunità della zona. Il Parco dei Monti Aurunci organizzerà presto un evento volto alla condivisione dei risultati preliminari delle ricerche.
Sabato 29 e Domenica 30 Ottobre inizierà la riforestazione dei boschi distrutti dagli incendi dolosi.
Il progetto al quale partecipa l’ente Parco ha lo scopo di rigenerare la foresta ed incrementare resilienza e biodiversità.
In una terra devastata dagli incendi verranno seminati piante e arbusti pionieri.
Domani dalle 9:30 alle 12:00 a Formia nel Borgo di Mola torna “Puliamo il mondo”, il tradizionale evento promosso da Legambiente.
L’appuntamento di Formia è organizzato dal Parco Naturale dei Monti Aurunci e dal circolo Legambiente sud pontino e vedrà protagonisti gli studenti istituti formiani Pasquale Mattej, Dante Alighieri e Vitruvio Pollione.
I volontari dell’ambiente si metteranno al lavoro per ripulire dai rifiuti abbandonati strade e piazze, angoli delle città, parchi urbani e spiagge.
Il giorno 07/10/2021, con l’autorizzazione dell’Ente Parco, il Dott. Gerardo Petrosino, dottorando dell’Università di Roma “Sapienza”, ho effettuato il campionamento dei
pesci presenti nel monumento naturale di Settecannelle, in particolar modo della Rovella Sarmarutilus rubilio.
I risultati della ricerca, sono stati resi noti con la pubblicazione del relativo articolo sulla rivista scientifica Genes, redatto dalla Dott. Petrosino e dai suoi collaboratori (leggi l’articolo)
Nell’articolo, che si occupa per la prima volta della diversità genetica intraspecifica della Rovella, il sito di Settecannelle è indicato con la sigla SET e da un quadrato blu nelle mappe/grafici.
Lo studio ha rivelato che la popolazione di Rovelle di Settecannelle appartiene ad un ceppo genetico esclusivo dell’Italia meridionale, chiamato ceppo B (Figura 2 nell’articolo e torte blu in Figura 3); la maggior parte delle rovelle analizzate nel resto d’Italia appartiene invece al ceppo A.
Le differenze fra ceppo A e B di rovella sono tanto significative da essere quasi paragonabili a quelle che si osservano fra specie diverse.
Dalle analisi è stato scoperto che, sebbene il gruppo B sia originato proprio nell’Italia meridionale (compreso il basso Lazio), questo è stato soppiantato nel suo areale dal gruppo A, proveniente dal bacino del Tevere.
In questo contesto la piana di Fondi (ovvero il sito SET e il vicino lago di San Puoto, sigla SPU) rappresenta un’area unica dal momento che qui sono state trovate solo rovelle del gruppo B, probabilmente protette dall’invasione delle rovelle A grazie all’isolamento costituito dai monti Ausoni-Aurunci.
Oltre questi monti (sia a nord, codice SIS nell’articolo, che a sud, codice SCR, Figura 1), invece le popolazioni di rovelle sono miste, con la netta predominanza di quelle A.
Alla luce di queste osservazioni gli autori, nella sezione finale dell’articolo, suggeriscono una serie di azioni per la conservazione di questa specie (presente nell’Allegato II della Direttiva
Habitat), soprattutto in quei siti come Settecannelle che rappresentano un unicum dal punto di vista genetico.
Nel dettaglio evitare l’introduzione di specie ittiche che possono entrare in competizione con la rovella (ex Persico sole, Rutilo, Triotto) ed assolutamente evitare nella piana di Fondi l’immissione di rovelle provenienti da altre zone (anche dalla stessa provincia di Latina), in tal modo infatti si andrebbe ad inquinare irrimediabilmente il patrimonio genetico unico di quest’area.
Le analisi non sono ancora finite e al momento i ricercatori stanno lavorando alla pubblicazione altri articoli sulle rovelle, anche di Settecannelle, ovvero sulle differenze morfologiche
fra le diverse popolazioni.
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