Il 31 luglio l’annuale appuntamento con i guardiaparco a Campello-Itri
Torna il 31 luglio l’annuale appuntamento organizzato dal Parco dei Monti Aurunci in località Campello a Itri.
Il World Ranger Day viene celebrato per commemorare i rangers che sono stati uccisi o feriti nell’esercizio del loro dovere a tutela della natura, dei parchi e delle foreste.
La giornata celebra anche il lavoro dei guardiaparco per proteggere il patrimonio culturale e i tesori naturali del pianeta.
L’evento si terrà presso l’Agriturismo Campello nel comune di Itri, è rivolto principalmente ai bambini ma anche a coloro che sono interessati ad approfondire le attività della natura.
Grazie alla collaborazione con i guardiaparco delle altre Aree Naturali Protette del Lazio saranno organizzate diverse attività ludiche e didattiche di educazione ambientale tra le quali: l’albero habitat e la vita del bosco, la meravigliosa vita delle api, dimostrazione e riprese con drone S.A.R.P. (sistema aeromobile a pilotaggio remoto), giochi e attività didattiche di educazione ambientale, prove A.I.B. (simulazione spegnimento incendio boschivo), illustrazione progetto Tartalazio (monitoraggio e gestione dei nidi di tartaruga Caretta caretta e dimostrazione di come si svolge l’attività d’inanellamento degli uccelli migratori con attrezzi, reti ed anelli), percorso foto trappole con monitoraggio casette nido, reintroduzione in natura di fauna selvatica a cura del C.R.A.S. (centro recupero animali selvatici del Parco Riviera di Ulisse), artigianato, dimostrazione di mungitura e produzione di formaggio caprino.
🟩🟩Prende il via questa sera nel Monumento Naturale Mola della Corte – Settecannelle – Capodacqua la rassegna “Letture al Parco – sere d’Estate” organizzata da Fare Verde FONDI associazione Quadrato Fondi con Radio Show Italia 103e5 media partner.
La rassegna prevede sette eventi che accompagneranno i visitatori del Monumento Naturale per tutta l’estate alternando letture, dialoghi, escursioni e degustazione.
L’Associazione “Il Quadrato Fondi – APS” ed il Gruppo Locale dell’Associazione Ambientalista “Fare Verde” presentano “Letture al Parco”, Rassegna Culturale che si terrà presso il Monumento naturale Mola della Corte – Settecannelle – Capodacqua grazie al Patrocinio del Parco Naturale dei Monti Aurunci.
Ogni “tappa” della Rassegna vedrà alle ore 19,30 una visita al Parco con Guide Ambientali Escursionistiche del calibro di Giancarlo Pagliaroli e Andrea Patriarca ed alle ore 20,30 la Presentazione di un libro.
Sette appuntamenti dal 10 Luglio al 28 Agosto.
Gli organizzatori sottolineano che gli eventi sono stati possibili grazie alla disponibilità di: Vinicio Salvatore Di Crescenzo, Federica Sanguigni, Lucrezia De Lellis, Alessandro Lo Stocco, Massimo Mangiapelo, Rossella Tempesta e lo staff di Italian Ghost Story. Ma anche coloro che li accompagneranno: Giuseppe Capotosto, Valentina Notarberardino, Marianna Coscione, Nanda Parisella, Luca D’Onofrio.
La Rassegna prenderà il via Lunedì 10 Luglio: insieme a Federica Sanguigni, si incontrerà Vinicio Salvatore Di Crescenzo che parlerà del suo “Di luoghi e di sensi”.
Vi sono spazi non meglio definiti, dove sono raccolti e custoditi frammenti di vita salienti. Questi spazi, o nello specifico «luoghi», altro non sono che entità astratte situate nella coscienza di ogni essere umano e rappresentano la fonte primaria alla quale consentire l’erompere di impulsi emozionali.
Ieri mattina la Comunità del Parco presieduta dal sindaco di Itri Giovanni Agresti, ha approvato all’unanimità il Rendiconto di Gestione 2022 del Parco Naturale dei Monti Aurunci.
Il documento presenta un avanzo di amministrazione di Euro 1.628.727,26, un risultato che ha visto l’ente proseguire sul percorso del rilancio degli investimenti nel territorio. Nel corso del 2022 sono stati completati numerosi interventi, in particolare sono stati ultimati i lavori previsti a Palazzo Ruggiero a Formia e sono state portate a termine diverse riforestazioni previste nel progetto “Ossigeno”.
Il Vivaio forestale di Itri, centro nevralgico del progetto “Ossigeno” è stato ulteriormente potenziato appaltando il lavori per la realizzazione di una serra e degli ombrai per dare un ulteriore impulso alla produzione di essenze autoctone destinate ad essere trapiantate negli spazi pubblici della regione. I lavori sono terminati con il collaudo delle opere alcuni giorni fa.
La riunione della Comunità del Parco è stato l’ultimo atto degli organi della precedente consiliatura, il Presidente Marco Delle Cese ha salutato i Sindaci intervenuti e i delegati presenti soffermandosi sugli obiettivi raggiunti nel quinquennio, esprimendo fiducia sul futuro dell’ente parco che sarà chiamato a rispondere alla sfida che il cambiamento climatico sta portando al mantenimento degli equilibri ambientali.
L’edizione 2023 si concentra sulla lotta alla plastica e sulla necessità del riciclo, del riuso e della riduzione per combattere l’inquinamento
Il 5 giugno di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente.
Una “campagna globale” istituita dalle Nazioni Unite nel 1972 a Stoccolma, in occasione della prima Conferenza dell’Onu sull’ambiente, in cui venne adottata la Dichiarazione che definì i 26 principi sui diritti dell’ambiente e le responsabilità dell’uomo per la sua salvaguardia.
E’ necessario ribadire la necessità di vivere in modo sostenibile rispettando la natura, poiché le risorse sono limitate e devono essere salvaguardate.
La protezione del pianeta rappresenta un punto non rinviabile nell’agenda politica internazionale. La protezione della natura parte dalle azioni che ognuno svolge quotidianamente, nel modo in cui mangiamo, viviamo, lavoriamo, ci muoviamo, investiamo.
Ci sono poi le azioni messe in campo dalle istituzioni come quelle intraprese dagli enti parco preposti alla tutela dell’ambiente e alla protezione della natura.
In questi giorni è in corso nel Parco Naturale dei Monti Aurunci il controllo delle cassette nido per monitorare e censire l’avifauna nidificante all’interno del territorio.
Con la collaborazione di un esperto, Fabio Giannetti del Parco Riviera di Ulisse, i Guardiaparco hanno svolto i controlli e le osservazioni nel territorio dei comuni di Fondi, Campodimele e Itri.
E’ stata grande la sorpresa per l’elevato numero di cassette nido occupate da cinciarella, cinciallegra e picchio muratore. Sul tetto di una cassetta nido sono stati trovati i resti di una predazione probabilmente ad opera di un rapace notturno e due cassette sono frequestate probabilmente da roditori.
Nel silenzio dei boschi si è potuto osservare anche una volpe ed una faina intente a cacciare piccoli roditori tra i cespugli di pungitopo.
Dal seme all’impianto, l’ambizioso progetto che ha interessato il vivaio del Parco con la realizzazione di una serra di 240 mq e due ombrai, è stato portato a termine nel mese di maggio e consentirà al Vivaio del Parco di potenziare la produzione di nuovi alberi che saranno trapiantati nelle aree pubbliche della Regione Lazio.
Le nuove strutture consentiranno il miglioramento della quantità e della qualità produttive di essenze arboree autoctone, finalizzate a contrastare i fenomeni innescati dal cambiamento climatico.
Con Ordinanza n. 2 del 02 maggio 2023 è stato interdetto il traffico di motocicli (quad, cross, trial) sui seguenti sentieri CAI del Parco nella porzione ricadente nel comune di Esperia:
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E’ in corso l’istallazione di segnaletica dedicata da parte dell’ente parco.
Sono sempre più numerose le attività svolte nelle aule scolastiche dei comuni del Parco dal personale impegnato nell’educazione ambientale.
Raccontiamo brevemente il laboratorio svoltosi presso la scuola primaria di “V. Caramadre” di Pontecorvo con i bambini delle classi 1^ e 2^ che ha avuto come obiettivo la formazione di piccole guide di natura e cultura.
Lo scopo che i Guardiaparco Francesco Di Fazio ed Emanuele Ialongo si sono posti è stato guidare i bambini nella conoscenza diretta e giocosa degli “abitanti” del proprio territorio attraverso la ricerca, l’indagine e l’esplorazione.
Pertanto, in aula con l’ausilio di animali di peluche è stata presentata la fauna del parco usando schede illustrative per far notare fatto notare ai giovanissimi studenti come è possibile riconoscere attraverso le orme e le tracce organiche i vari animali che vivono all’interno del parco.
Nel prossimo incontro il laboratorio si svolgerà direttamente sul campo all’interno dell’area parco e si andrà alla ricerca di tracce ed indizi utili per identificare la fauna.
Con Ordinanza n. 7 del 2 febbraio 2023 è stato interdetto il traffico di motocicli (quod, cross, trial) sui seguenti sentieri CAI del Parco nella porzione ricadente nel comune di Spigno Saturnia:
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E’ in corso l’istallazione di segnaletica dedicata da parte dell’ente parco
Il 27 gennaio al Castello Angioino dalle 14:30 alle 18:30 la presentazione delle attività dell’associazione composta da Comuni, enti Parco, privati e Università di Cassino e del Lazio Meridionale
Un anno di lavoro e di confronto giunge a un nuovo step per la DMO Lazio Meridionale, la Destination Management Organization nata lo scorso anno con la partecipazione di enti locali, Università, enti Parco e imprenditori privati, per attuare una gestione strategica della promozione turistica di un importante territorio, compreso tra le province di Latina e Frosinone.
Venerdì 27 gennaio, presso il Castello Angioino, nella sede dell’Università degli Studi di Cassino, dalle 14.30 alle 18.30 si terranno gli Stati Generali dell’associazione pubblico-privata. I rappresentanti dell’organizzazione presenteranno il lavoro svolto, aprendo uno spazio di idee progettuali tra tutti i partner di questo ambizioso percorso che, attraverso il modello della DMO, intende promuovere e commercializzare la destinazione turistica del Lazio Meridionale, ricca di bellezze storico-naturalistiche e assai variegata, ricompresa tra i Comuni di Minturno, Gaeta, Formia, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Itri, Pontecorvo, Cassino, Esperia, gli enti Parco dei Monti Aurunci e Parco Riviera d’Ulisse.
L’evento sarà un’interessante occasione di confronto tra partner privati, istituzioni locali e regionali. Ai saluti istituzionali del sindaco di Gaeta Cristian Leccese, della Dirigente Regionale dell’Area Promozione e Commercializzazione turistica Amalia Vitagliano e del Presidente della DMO Giorgio De Marchis, direttore del Parco dei Monti Aurunci che è il promotore del progetto, seguirà l’esposizione delle analisi turistico-territoriali svolte anche grazie alla collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, verranno svelati il brand della destinazione e il nuovo sito di promo-commercializzazione, che racchiude contenuti ed esperienze legate al territorio. Infine saranno presentati i progetti di sviluppo turistico dei soci beneficiari del supporto economico ed organizzativo dalla DMO.
Gli Stati Generali saranno anche l’occasione per confrontarsi con le altre DMO laziali sul lavoro finora compiuto, nonché un punto di partenza per le azioni imminenti e future, che continueranno a svolgersi in sinergia tra pubblico e privato per una crescita inclusiva e sostenibile del turismo nel territorio interessato.
Alla DMO Destinazione Lazio Meridionale, vincitrice di un bando regionale per l’attuazione di interventi a sostegno delle destinazioni turistiche del Lazio, hanno già aderito più di venti operatori privati. Tutti decisi ad avere una comune idea di sviluppo turistico del territorio.
Copyright Ministero della Cultura. Concessione di Scavo n.811 del 20/06/2022
Nel corso degli ultimi mesi l’équipe del Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi dell’Università di Siena, guidata dal Prof. Franco Cambi, ha attivato nell’area diverse attività di ricerca legate ai paesaggi della regione dei Monti Aurunci. Si tratta di attività diverse e complementari tra loro che puntano a gettare le basi per un progetto più ampio. L’idea che inizia a prospettarsi nelle menti dei ricercatori vuole essere in grado di coinvolgere su più livelli le componenti scientifiche, istituzionali e civiche del territorio e non solo, a partire dal Parco Naturale dei Monti Aurunci e dal Comune di Campodimele, con i quali si sono instaurati da subito proficui rapporti di collaborazione, espressi formalmente anche in forma di convenzione tra gli enti.
Primo risultato di questa collaborazione è stato l’avvio delle ricerche archeologiche nel sito di S. Andrea, situato tra i Comuni di Campodimele e Itri. Le indagini, fortemente volute e sostenute dal Parco e dal Comune di Campodimele, hanno permesso di iniziare a far luce sulle ultime fasi di un insediamento altomedievale d’altura, nel quale la presenza di materiali più antichi lascia presagire fasi di frequentazione precedente, probabilmente da ricollegare all’importante ruolo che questo insediamento doveva avere per il controllo del passo di S. Nicola e della viabilità interna ai Monti Aurunci che ancora oggi collega la Valle del Liri con il Lazio meridionale costiero.
Con l’avvio di queste iniziative l’interesse per la regione e per il suo potenziale scientifico è tornato a crescere. Al gruppo senese si è subito affiancato il team di ricerca del Prof. Massimiliano Di Fazio dell’Università di Pavia, interessato a tematiche storiche legate alle fasi precedenti alla romanizzazione della regione. Anche questa collaborazione ha dato vita ad attività di ricerca sul campo, svoltesi nel mese di ottobre sui siti di Pianara a Fondi e di S. Cristoforo a Itri, in un’ottica di collaborazione totale tra studiosi con l’obiettivo condiviso di gettare nuova luce sulla storia della regione.
Lo spirito con cui le due équipe,composte da ricercatori (Edoardo Vanni, archeologo e Presidente di Archeologia Diffusa), giovani studiosi (Elena Marazzi, dottoranda Università di Pavia; Federico Saccoccio, dottorando Università di Pisa) e studenti dei due atenei, si affacciano sul panorama del Lazio meridionale costiero è ispirato ad alcuni capisaldi fondamentali. Innanzitutto, una solida tradizione di ricerca storico-archeologica, da sempre svolta in tutta Italia con metodo, basi teoriche scrupolose e ferrea cultura stratigrafica e del contesto – necessari per aprire la strada a interessanti prospettive di valorizzazione.
In un’ottica di ampio respiro, è importante una visione d’insieme che punti alla progettualità e alla continuità delle pratiche di ricerca, da condividere con gli attori presenti sul territorio. La ricerca archeologica non è solamente un esercizio accademico bensì una pratica legata strettamente al progresso delle comunità e dei territori coinvolti.
“Come ormai dimostrato ampiamente” aggiunge il Dott. Edoardo Vanni“ la sinergia tra enti di ricerca, istituzioni locali e cittadinanza, contribuisce in maniera significativa alla costruzione condivisa del patrimonio culturale e materiale, incrementando la consapevolezza del suo valore ed attivando modalità creative per la sua conservazione e valorizzazione nel presente”.
Non solo enti, ma anche cittadinanza: il percorso dell’archeologia parte dalla ricerca con presupposti scientifici saldi per poi interfacciarsi immancabilmente con i cittadini e le loro espressioni civiche. Conoscere, disseminare, coinvolgere sono le parole chiave di un processo (l’impostazione di ricerche di ampio respiro) che non può prescindere dalla collaborazione proficua con le comunità. Ma tutto questo parte, necessariamente, dalla ricerca scientifica correttamente impostata e svolta.
Lo sguardo all’attualità ha sempre guidato il lavoro del Prof. Franco Cambi, da anni membro della Società dei Territorialisti e impegnato nella promozione dei paesaggi storici come strumento interpretativo del presente. In un momento storico tanto complesso come quello attuale, occuparsi del passato risulta quanto mai vitale per la resilienza delle comunità di oggi.
“ La proficua collaborazione con i ricercatori dell’Università di Siena sta portando alla luce interessanti scoperte archeologiche nel parco precisamente nei pressi del valico di San Nicola. Le attività che abbiamo fortemente sostenuto – dichiara il direttore Giorgio De Marchis – sono nella fase iniziale e ci auguriamo possano proseguire con maggior vigore nei prossimi anni. -Il progetto sul quale siamo impegnati si basa sulla necessità di affiancare le scoperte archeologiche al nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico che il parco conosce”
La fine di questa prima stagione di ricerca nella regione necessita di uno spazio in cui si racconti e si apra alle comunità della zona. Il Parco dei Monti Aurunci organizzerà presto un evento volto alla condivisione dei risultati preliminari delle ricerche.
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