Il territorio del Parco racchiude una grande varietà di ambienti, ciascuno caratterizzato da un particolare tipo di vegetazione. Faggete sono presenti sulla vetta del Monte Faggeto e sui versanti settentrionali del Monte Petrella, come anche a Fossa del Lago dove si può ammirare uno degli esemplari più maestosi di faggio del Parco.
Nel sottobosco si possono apprezzare l’agrifoglio e la dafne della faggeta. Il pianoro di Valle Gaetana è caratterizzata da colonnari alberi di cerro e piante di mele e pere di dimensioni considerevoli.
I castagni accolgono il visitatore all’inizio di Campo di Venza, mentre i boschi di roverella, con il sottobosco arricchito dall’endemica olivella, fanno da cornice al pianoro di Sant’Onofrio e Valle Vona.
Le forti radici del carpino nero, si aggrappano ai versanti con elevate pendenze come quello di Monte Appiolo, mentre quelle del leccio affondano nel suolo sassoso di Monte Tuonaco. Leccete e ostrieti hanno ormai l’aspetto di una boscaglia, dal momento che da secoli sono soggette alla pratica della ceduazione.
Il primato in biodiversità spetta ai boschi misti di querce e aceri che ammantano i versanti di Monte Le Pezze e Monte Trina: con il susseguirsi delle stagioni è possibile osservare piante diverse, dai primi di marzo si susseguono l’elleboro puzzolente e il bucaneve, l’anemone e lo zafferano maggiore, il ciclamino primaverile e la violetta.
Distese di prati ricoprono i grandi pianori carsici di Campello, Polleca e La Valle, dove si incontrano piante particolarissime come il giunco o la rara peonia maschio.
Lungo l’Appia Antica e nella zona della foresta demaniale di Sant’Arcangelo ci si potrà immergere tra i cespugli della macchia mediterranea tra cui spiccano le ginestre, l’albero di giuda e i fiori di mirto. Violette e orchidee crescono sui prati sassosi di Monte Sant’Angelo, Monte Ruazzo e Monte Altino.
Di grande effetto sono le fioriture primaverili della valeriana che tingono di rosa le grigie pareti del Monte Fammera e la Valle del Rio Polleca. Intensi sono i profumi che emanano in giugno, le garighe a salvia ed elicriso che ricoprono i versanti pietrosi di Monte Forte e Monte Strampaduro. Il patrimonio floristico del Parco dei Monti Aurunci si arricchisce di oltre 50 specie di orchidee, tra cui l’appariscente Serapide cuoriforme e l’Orchidea Maggiore, l’Uomo nudo e la Ballerina, cosiddette per le loro forme bizzarre, oppure l’Ophrys bombyliflora che imita nei colori un insetto.