“Grani antichi per un’agricoltura sostenibile” è l’argomento di cui parlerà Laura Gazza, ricercatice del CREA-QCE che oggi lavora in quella che fu la sede del prestigioso Istituto per la cerealicoltura fondato da Strampelli.
Il Parco dei Monti Aurunci impegnato nella difesa della biodiversità delle specie selvatiche, presta oggi molta attenzione anche alla difesa delle piante di interesse agricolo minacciate di estinzione o erosione genetica, come il grano Serena, un tempo molto diffuso ed oggi coltivato da pochissimi agricoltori del Parco su piccole superfici.
Vecchie varietà di cicerchie, pere, mele, scalogno sono alcune tra le altre colture di cui il Parco sostiene la conservazione anche per il crescente interesse della popolazione per la diversificazione e la salubrità della alimentazione quotidiana visti i fenomeni di intolleranze ed allergie.