“M’illumino di meno 2025”: le proposte dei giovani

Il Parco Naturale dei Monti Aurunci ospite alla XXI edizione dell’evento “M’illumino di meno”

Lo scorso 21 febbraio, il Parco Naturale dei Monti Aurunci ha partecipato all’evento “M’illumino di meno che si è tenuto presso l’aula magna dell’Università di Cassino: un’iniziativa nazionale ormai giunta alla sua XXI edizione, dedicata al risparmio energetico e alla sensibilizzazione ambientale, ideata nel 2005 da Rai Radio2 con la trasmissione Caterpillar.

Durante l’evento, il Direttore del Parco, Dott. Giorgio De Marchis, è intervenuto per sottolineare l’importanza delle aree protette come strumenti di garanzia territoriale e sostenibilità, in luce anche del rinnovato accordo di convenzione tra l’Ente e l’Università di Cassino:

Le aree protette esistono da cento anni in Italia e da quel momento in poi sono stati fatti grandi passi avanti. Un esempio è la promozione delle attività outdoor a cui si è adeguata la moda sportiva, abbracciando modelli sempre più sostenibili, grazie anche a politiche che ne hanno messo in risalto i temi.”

M'illumino di meno

Il Direttore Giorgio De Marchis durante il suo intervento

Moda sostenibile e impatto ambientale

L’edizione 2025 è infatti dedicata allo spreco energetico nel settore del fast fashion. A fare da moderatore, il professor Carlo Russo, Prorettore funzionale alla “Ricerca” all’Università di Cassino, che ha introdotto gli interventi dell’Assessore all’ambiente Pierluigi Pontone, del professor Marcello De Rosa, del Comitato d’Ateneo per lo Sviluppo Sostenibile (CASe), del Direttore della CNA di Frosinone Davide Rossi e della Dott.ssa Maria Venuti, Dirigente dell’IIS San Benedetto di Cassino.

Il filo conduttore degli interventi è stato il ruolo della conoscenza in tema di sostenibilità: “in che modo si può partire da noi per arrivare agli altri?

I progetti degli studenti per la sostenibilità

Come ha affermato il professor De Rosa, “è il cittadino consumatore che può spostare l’epicentro dell’innovazione verso la sostenibilità tramite le sue scelte“: è per questo motivo che i protagonisti dell’evento sono stati proprio i più giovani, cittadini consumatori del domani, che sono intervenuti presentando alcune iniziative concrete per il controllo degli sprechi.

Durante l’evento, infatti, gli studenti dell’indirizzo socio-sanitario dell’IIS San Benedetto hanno presentato il progetto “Piccole mani, grandi idee“, focalizzato sulla sostenibilità insegnata ai più piccoli. A seguire, gli studenti di manutenzione e assistenza tecnica e quelli dell’alberghiero hanno illustrato progetti mirati alla riduzione degli sprechi, mentre i ragazzi dell’indirizzo moda “Made in Italy” hanno organizzato una sfilata con abiti riciclati, denunciando il fenomeno del fast fashion e lodando brand come Stella McCartney e Timberland per le loro pratiche sostenibili.

Per approfondire tutti gli altri interventi e i progetti presentati è possibile visitare la pagina dell’Università.

M'illumino di meno

Educazione e sensibilizzazione ambientale

I più giovani, quindi, come attori del cambiamento: questa è stata la risposta alla domanda posta all’inizio dell’evento, a sottolineare come le nuove generazioni abbiano una visione innovativa, in cui la produzione di ricchezza è compatibile con il rispetto e il rinnovamento dell’ambiente.

Ad intervenire a proposito anche il professor Giovanni Mercurio Casolino, Referente Unicas Gruppo di Lavoro “Energia” alla RUS, il quale ha sottolineato come il titolo “M’illumino di meno” possa essere frainteso, suggerendo invece un approccio che miri a “illuminarsi meglio” attraverso un uso più consapevole dell’energia.

L’evento ha quindi messo in luce l’importanza della conoscenza e dell’educazione nella promozione della sostenibilità ambientale, che ormai non rappresenta più solo un tema di cui discutere ma un vero e proprio progetto di vita che riguarderà i prossimi anni.

L’intero evento è disponibile per la visione al seguente link su YouTube.

Il direttore De Marchis: “Come rilanceremo il Parco dei monti Aurunci”

Giorgio De Marchis, direttore del Parco dei Monti Aurunci
La nuova direzione del Parco nei primi mesi dall’insediamento ha messo in campo le condizioni per il rilancio dei settori dell’ente che vivevano uno stato di blocco progettuale e di iniziativa dovuti all’incertezza per la non definizione del vertice amministrativo.

Grande soddisfazione ha espresso il Presidente dell’ente regionale, Michele Moschetta. “Sono tantissimi i progetti in campo, che rendono operativo e vivo il Parco che deve essere prima di tutto delle persone che vivono nel suo territorio e dei turisti e dei visitatori che possono godere delle sue bellezze naturali, storiche o monumentali”, ha affermato Moschetta.

“Un primo focus ha evidenziato le criticità e le potenzialità del Parco. In particolare sotto il primo aspetto deve essere sottolineato il numero di immobili di proprietà o in gestione che sta rappresentando un problema via via più grave a fronte della progressiva riduzione dell’afflusso di risorse destinate alla manutenzione. Un tema che deve essere affrontato e risolto condividendolo con le strutture della Regione Lazio”, ha innanzitutto affermato il direttore Giorgio De Marchis.

Inoltre, anche grazie a manifestazioni di grande impatto mediatico come l’Instameet sul monte Redentore del 9 settembre 2017, si è posta l’attenzione sulla crescente domanda di fruizione dei sentieri del Parco proveniente non solo dai residenti, ma anche da molte persone residenti fuori dalla regione, addirittura dall’estero. “In questa dimensione l’ente sta studiando un progetto di integrazione dei sentieri con la fruizione, mediante il rilancio del sistema dei rifugi che a breve vedrà la riapertura al pubblico del Rifugio di Monte Faggeto”, ha annunciato il direttore.

È in corso intanto la realizzazione di un “bike park” nell’area tra i comuni di Pico e Campodimele.

“Grande attenzione è stata posta dal Parco alla lotta agli incendi, mettendo a disposizione mezzi e uomini del servizio dei Guardia Parco nelle attività di prevenzione e spegnimento degli incendi che hanno potuto usufruire a partire dall’estate del 2017 degli invasi realizzati nel parco nei comuni di Campodimele e Itri”, ha sottolineato De Marchis. A proposito di ambiente, ha inoltre ricordato: “Nel corso dell’autunno è continuata l’intensa azione di promozione ed educazione ambientale ad opera degli addetti del parco che sono stati protagonisti, tra gli altri, della straordinaria manifestazione “Ripiantiamo la vita” che ha consentito la distribuzione di oltre tremila piante per ottanta scuole, associazioni e enti pubblici della Regione”.

Incendi nel Parco dei Monti Aurunci, bruciano vaste aree protette

Il vasto fronte di incendi che sta investendo la regione Lazio da alcune settimane sembra non arrestarsi. Le aree naturali protette sono tra le prime “vittime”, vaste porzioni di aree protette continuano a bruciare. Da stamattina è in corso un vasto incendio in un’area nel Comune di Campodimele interessando anche aree del Parco degli Aurunci. Una situazione drammatica che sta generando preoccupazione per gli effetti negativi sul territorio e l’ambiente.

“Da alcune settimane anche il Parco degli Aurunci è sotto attacco – commenta il Presidente Michele Moschetta – gli incendi si ripetono in sequenza, dopo quelli delle ultime settimane che hanno lambito persino le abitazioni civili, come nel caso di Sessa Aurunca registriamo oggi un incendio a Campodimele ed uno nel Comune di Esperia”.
“Il servizio antincendio del Parco è intervenuto immediatamente per contenere il fronte del fuoco coordinando, successivamente, la propria azione con quella dei vigili del fuoco e dei carabinieri.

“Attualmente – conclude il Direttore Giorgio De Marchis – l’incendio nel Comune di Campodimele è sotto controllo, i Vigili del Fuoco stanno valutando le azioni di bonifica al fine di evitare la ripresa delle fiamme. L’azione di spegnimento e di controllo delle fiamme è stata senz’altro agevolata dall’intervento dell’elicottero antincendio che in situazioni di emergenza ha potuto pescare l’acqua nel vicino invaso in località “Vecchio Mulino” a Campodimele, realizzato dal Parco degli Aurunci.

La realizzazione degli invasi nei comuni di Campodimele ed Itri, rappresenta un elemento strategico che potrà consentire in futuro interventi rapidi ed efficaci per spegnere e controllare incendi in territori orograficamente complessi.

L’Ufficio Stampa del Parco dei monti Aurunci